I laboratori chimici - diversamente da quelli life science - sono stati marginalmente coinvolti dall’’automazione dei processi di preparazione del campione. Le sfide odierne richiedono però un cambio di passo e i lavoratori chimici dovranno presto colmare questo gap tecnologico.
Il numero di analisi è cresciuto e sta continuando a crescere a ritmi elevati in seguito a cambiamenti normativi e dell’operare con approccio più “scientifico” delle imprese e delle istituzioni. Per supportare la crescente domanda di analisi, i laboratori si sono attrezzati potenziando la propria strumentazione analitica. Dotandosi di analizzatori di nuova generazione, come ad esempio Fast GC, UHPLC e strumenti per high troughtput screening, i tempi di analisi si sono notevolmente ridotti.
Parallelamente la preparativa è rimasta un’attività quasi esclusivamente manuale e raramente automatizzata. Molto spesso la preparativa è quindi il “collo di bottiglia” che impedisce ai laboratori di incrementare la propria produttività. La preparativa occupa infatti oltre 85% del tempo di processo di un campione, mentre solo il rimanente 15% è impegnato dall’analisi.
Le nostre soluzioni per la preparazione automatica dei campioni permettono di automatizzare i processi di preparazione del campione, eseguendo le operazioni di “liquid handling”, filtrazione e purificazione, identificazione e ulteriori operazioni di “maneggiamento” del campione quali ad esempio l’agitazione tramite vortex, la pesata, la stappatura e la ri-tappatura.